Arrivati a questo punto credo sia doveroso fermarsi a guardare indietro per poter percepire meglio il percorso fatto, poiché guardando indietro è possibile cogliere alcune sfumature che prima, solo con il mero linguaggio scientifico, non ci erano visibili.
In questo viaggio intorno alla GUSTOSITÀ, sono partita analizzando quale fosse il vero significato della parola stessa, quale ne fosse la sua radice e le sue traduzioni, per poter comprendere meglio in quale direzione proiettare la mia ricerca.
Attraverso la ricerca di un francobollo, di una poesia e di un luogo che la rappresentasse ho capito che non era sufficiente guardare la caratteristica dal punto di vista scientifico e di conseguenza solamente dal punto di vista della gustosità come percezione sensoriale del gusto, ma della gustosità come attimo e come visione, luoghi, una gustosità non del tutto materiale ma figurata.
La ricerca mi ha condotto a rappresentazioni della caratteristica normalmente trascurate nell’utilizzo quotidiano della parola stessa quali: una presenza letteraria, una pubblicità, un personaggio, una favola, un cibo.
Attraverso la realizzazione di un word cloud è stato possibile raccogliere i concetti fondamentali, sviluppati nell’arcipelago delle parole, e ampliarli.
La gustosità vista come godersi un momento, un ricordo, mi ha portato all’analisi della macchina fotografica, una macchina appunto in grado di carpire i momenti gustosi della vita.
Attraverso l’analisi di un grande classico come Ulysses di Joyce ho ritrovato la visione della gustosità si come cibo, ma molto più come sensazione, odore, visione, non come vero e proprio atto del mangiare e gustare un piatto.
Questo percorso mi ha portato alla ricerca della caratteristica non solo in notizie web e di giornali, ma anche all’interno di marchi e brevetti, delle singole scienze, non per tutte è però stato possibile trovarne una sua declinazione.
Alla fine del percorso, attraverso film, canzoni, romanzi, arte, ricette, specifiche tecniche, è stato possibile avere una visione più completa della caratteristica, dei suoi lemmi chiave e un ABC che racchiude al suo interno un po’ il riassunto di questo percorso.
Una ricerca difficoltosa, che mi ha però permesso di vedere una parola non più solo come un vocabolo generale utilizzato raramente, ma nella sua complessità come un qualcosa che, a seconda del contesto può dire e rappresentare moltissime sfaccettature della realtà.
Il calice di vino, o meglio la coppia di calici, rappresenta sia la gustosità vista come degustazione di vino, sia come piacevolezza di attimi passati in compagnia.